Tercas e Caripe, nelle sedi e sul sito sono già cambiati nome e gruppo

TERAMO – Banca Tercas come Cassa di Risparmio di Orvieto o come Popolare Bari Corporate Finance o come Caripe ovvero un satellite di un sistema planetario che si chiama Popolare di Bari. Fatte salve le discussioni se le realtà territoriali teramana e abruzzese siano ancora salvaguardate, quel nato ufficialmente ieri è un polo economico-finanziario di dimensioni importanti. La galassia Popolare di Bari, con gli sportelli di Tercas e Caripe, raggiunge i 3.200 dipendenti, 400 filiali, 550mila clienti e attività totali per 15 miliardi di euro. Una realtà che macina denaro e prodotti finanziari, che punta al profitto e a una rete territoriale che si estende dalla Basilicata fino all’Emilia Romagn. In questo contesto, quale speranza hanno la Tercas e la Caripe di mantenere identità e tradizione? Serviranno solo da volano per introdurre clientela nel polo economico come già accaduto per altre banche locali entrate a far parte dei grandi gruppi finanziari. Intanto nelle sedi e soprattutto sui siti web ufficiali di Tercas e Caripe sono già comparsi i loghi e le vetrofanie del nuovo gruppo barese. A tranquillizzare il tessuto economico locale ci pensa lo stesso patron di BpB, Marco Jacobini: «Grazie alla presenza della Banca Popolare di Bari – dice il presidente di Popolare Bari -, Banca Tercas e Banca Caripe potranno tornare ad essere protagoniste della vita economica del territorio su cui storicamente operano».  la lunga fase dell’amministrazione straordinaria e’ finalmente cessata e occorre voltare pagina da subito, ponendosi a disposizione del territorio e delle zone servite, soprattutto dell’Abruzzo, che deve vedere Tercas e Caripe tornare a rivestire quel ruolo di banche di riferimento efficienti e dinamiche». Il commissario di Bamkitalia Sora, dunque, va via dopo aver eseguito un’altra delle sue autopsie a un istituto bancario, gestendo in ogni caso una complessa situazione finanziaria: Sora si sposta a Chieti, i sindacati dei bancari si preparano a studiare il piano industriale barese, sperando che eventuali fusioni o incorporazioni non buttino a mare le aspettative di tanti dipendenti e soprattutto di centinaia di clienti teramani.

Composti il Cda e i collegi sindacali. Intanto sono state rese note le composizioni del Consiglio di amministrazione e dei collegi. Assieme al presidente Gianluca Brancadoro, nel nuovo Cda siedono Pasquale Lorusso (con il ruolo di vicepresidente), Gregorio Monachino, Luigi Jacobini, Paolo Calcagnini, Gianluca Jacobini, Nicola Ancona, Francesco Nardulli, Angelo Fabio Ostuni, Francesco Di Ciommo, Francesca Pace. Il collegio sindacale è composto da Roberto Pirola (presidente), Ignazio Pellecchia e Pierpaolo Marano (sindaci effettivi), Stefano Dell’Atti e Nicola Carone (sindaci supplenti).